Facoltà di scienze politiche e relazioni internazionali (Roma)

La Sapienza è una delle più antiche università italiane, tra le più grandi di tutta Europa con un numero di iscritti in continua crescita anno dopo anno.

Aspetti positivi: La Facoltà di Scienze Politiche in tutti i suoi rami formativi è di ottima qualità. Il corso triennale, con eventuale specializzazione, propone una solida preparazione multidisciplinare in ambito storico-politico, economico-giuridico e socio-politologico, con l’obiettivo di far acquisire allo studente una capacità interpretativa, d’analisi e di giudizio critico sui fenomeni sociali e politici della realtà odierna. È essenziale, in una società in continuo cambiamento, avere le giuste nozioni sul funzionamento burocratico e sociale e dello Stato in cui si vive e “Scienze Politiche” dona gli strumenti e le conoscenze adeguate a comprenderne ogni aspetto. Alla Sapienza, l’assenza di test d’ingresso a numero chiuso per questa facoltà, rende accessibile il conseguimento del suo percorso di studi a chiunque, e la semplicità d’esposizione delle sue lezioni e lo svolgimento dei loro rispettivi esami è facilmente sostenibile anche senza avere a priori conoscenze giuridico-politiche. Gli sbocchi professionali offerti dopo la laurea triennale possono essere molti: dalla pubblica amministrazione, alle istituzioni politiche, amministrative, economiche e istituti di ricerca.

Aspetti negativi: Sovraffollamento delle aule, caos organizzativo e difficili contatti con i docenti sono le principali lamentele degli studenti. Nel corso del triennio qualche miglioramento organizzativo c’è stato ma La Sapienza, come tutte le grandi facoltà, soffre di un’organizzazione poco strutturata, attenta alle minuzie o alle esigenze degli studenti. Resta, a mio parere, un ottimo luogo in cui poter limare l’astuzia e le proprie capacità di adattamento per riuscire a scamparsela ai cambi improvvisi degli orari di lezione, all’annullamento o allo spostamento delle sessioni d’esame. 

Fortunatamente il fervore politico e il collegato interesse alla partecipazione, al collettivismo e alla mobilitazione studentesca si ritrova e si riconosce tra le mura di questa facoltà e resta uno dei motivi più importanti e significativi che mi hanno spinto a proseguire gli anni di studio con molto entusiasmo e a sviluppare uno spirito critico che in altro modo non avrei potuto sviluppare.

Università degli Studi di Torino: Studi internazionali, dello sviluppo e della cooperazione; Facoltà di Scienze Politiche. Se state pensando o sognando una vita da ambasciatori o nell’ambito della cooperazione internazionale questa è la facoltà giusta! 

Aspetti positivi: L’Università di Torino è una delle migliori di Italia in quasi tutte le sue facoltà, le sue sedi si trovano praticamente tutte in centro (fanno eccezione Economia, Agraria e Veterinaria) e il palmares dei professori è da sempre di alto livello. A Scienze Politiche si sa, si studia di tutto e di più! Specialmente nei primi anni è normale avere a che fare in contemporanea con materie giuridiche, economiche, sociologiche e storiche; studiando tutto ciò diventa praticamente naturale la formazione di una cultura internazionale e l’apertura a visioni totalmente nuove. È una facoltà precisa con le scadenze, gli orari sono dati nel mese di agosto per tutto l’anno accademico e gli esami difficilmente sono cancellato o spostati.

Aspetti negativi: L’insegnamento delle lingue è scarno e poco tecnico, due lingue in tre anni di corso di laurea per noi di Studi Internazionali sono una beffa e, non potendo attingere dalla lista degli esami dalle altre Facoltà, la scelta è minima. Non sempre le lezioni si svolgono in nuovissime aule super tecnologiche e spesso prendere appunti diventa una vera e propria impresa. Accaparrarsi uno stage è quasi un’impresa, anche se per noi piccoli diplomatici fa tantissimo a livello di curriculum.

Mi chiamo Antonio Zarra e sono un ragazzo pantesco e studente iscritto all’università di Pisa, facoltà di Scienze politiche.

Alle superiori ho studiato a Pantelleria presso l’istituto Vincenzo Almanza indirizzo Finanza e Marketing.

Durante gli anni di scuola superiore pensavo che “da grande” mi sarebbe piaciuto fare il lavoro di giornalista sportivo, visto che le mie passioni sono sempre state lo sport e la scrittura. Per questo motivo, ho cercato informazioni sulla facoltà di Scienze della comunicazione. Ma poi ho cambiato idea e il mio sguardo si è spostato più sulle facoltà di economia e giurisprudenza.
Alla fine, però, ho scoperto l’esistenza della facoltà di Scienze politiche e viste le materie nel programma di studi mi è venuto semplice sceglierla. 
Scienze politiche la considero il compromesso perfetto per chi non vuole affrontare una facoltà come economia con molta matematica, o come giurisprudenza che è concentrata quasi esclusivamente su materie di diritto.

Scienze politiche e studi internazionali classe L – 36 è una facoltà molto interessante per le persone a cui piacciono materie come diritto, storia, filosofia, sociologia, economia e che, allo stesso tempo, sono anche interessate alla politica, geopolitica, e all’attualità sia a livello locale e nazionale che a livello internazionale. Infatti, a me piacciono molto le materie come diritto, storia, filosofia, sociologia e un po’ meno la matematica e anche per questo ho deciso di iscrivermi a questa facoltà.
Per quanto riguarda gli sbocchi lavorativi, con la laurea in Scienze politiche e studi internazionali, a differenza di quanto si dice in giro, sono molti. 
Studiando anche materie come diritto pubblico, diritto amministrativo e diritto dell’Unione Europea questa facoltà punta a formare i futuri funzionari della Pubblica amministrazione e quindi permette poi di avere maggiori possibilità di ottenere posti di lavoro nel pubblico affrontando i concorsi pubblici con più consapevolezza e preparazione.

Inoltre, la laurea in Scienze politiche e studi internazionali è utile anche per una eventuale carriera diplomatica a livello internazionale e tanto altro. I corsi magistrali che si possono frequentare dopo la laurea triennale sono davvero tanti e che possono aprire più strade anche nel settore privato. Per ulteriori informazioni riguardo la facoltà di Scienze politiche vi rimando al sito dell’università di Pisa.

Spiegherò in cosa consiste il mio corso di studio, soffermandomi sull’offerta formativa e occupazionale del corso, dopodiché, parlerò anche della città in cui studio e dell’ateneo, soffermandomi, riguardo a quest’ultimo, sul Polo di Gorizia, poiché io sono iscritto all’uniTS, ma il polo della mia facoltà, Scienze internazionali e diplomatiche (L-36, anche conosciuto spesso come SID), si trova a Gorizia.

Come ho detto sopra, seguo un corso di studio in scienze internazionali e diplomatiche.

Il corso della durata di 3 anni, è a numero chiuso (bisogna fare un test per entrarvi), è un corso multidisciplinare e dividerei i corsi in “macro-gruppi”.

Le materie principali che si vanno a studiare sono:

  • ⁠ ⁠Diritto→ diritto pubblico generale, diritto dell’unione europea, Diritto pubblico comparato, diritto internazionale pubblico.
  • ⁠ ⁠Economia politica→ di solito questa materia è studiata singolarmente, cioè nella maggior parte dei corsi c’è un apposito esame chiamato “economia politica” mentre qui al  SID, il corso è studiato in un’altra materia, suddividendolo in 3 anni nelle sue varie sfaccettature, cioè, in ordine di insegnamento: Microeconomia, Macroeconomia ed economia internazionale
  • ⁠ ⁠Lingue→ ovviamente, visto l’impostazione così internazionalistica non potevano mancare le lingue. Le lingue obbligatorie sono il francese e l’inglese, di cui ci sono due esami per ciascuna lingua. Poi ci sono anche delle lingue da poter scegliere come esame a scelta, dato che al secondo anno si ha un totale di 12 CFU di esami a scelta, le lingue tra le quali scegliere quest’anno sono tedesco, spagnolo e arabo.
  • ⁠ ⁠Storia→ Storia contemporanea, Storia delle relazioni internazionali, storia dell’Europa dell’est, storia dei paesi afroasiatici.
  • ⁠ ⁠Scienza della politica
  • ⁠ ⁠sociologia
  • ⁠ ⁠relazioni internazionali
  • ⁠ ⁠Gli esami a scelta: come ho già detto ci sono 12 cfu di esami a scelta, ci sono 3 lingue tra le quali poter scegliere(just to remind: spagnolo, tedesco e arabo) ma tra gli esami a scelta segnalo pure Storia dell’America del nord.

[SP01] SCIENZE INTERNAZIONALI E DIPLOMATICHE | Università degli Studi di Trieste (units.it)

oltre i corsi di studio su elencati, questo corso offre anche tante altre opportunità, come Lettorati, Conferenze, Seminari e Laboratori. A mio avviso utili per arricchire il proprio bagaglio culturale e la propria preparazione.

 

Dopo la laurea

dopo la laurea è consigliato seguire anche una magistrale, dato l’ampiezza di questo corso di studi è possibile farne diverse, da una in storia, a una in economia, diritto, lingue.

Lo sbocco lavorativo più ambito in questo corso è solitamente l’ambito diplomatico (ambasciata/consolato/ONU/ etc…), ma si può ambire anche ad altro, ovviamente con un’ulteriore specializzazione. È possibile fare anche il giornalista, dato che l’ampiezza del corso di studi ti da una miglior chiave di lettura su temi politico-storici.

 

Borse di studio

in breve, spiegherò anche come fare per le borse di studio/casa dello studente.

La regione Friuli-Venezia Giulia mette a disposizione dei fondi per mettere chiunque nelle condizioni di studiare, per accedervi, bisogna digitare sul motore di ricerca il  ARDIS e fare richiesta da lì, inserendo i propri dati anagrafici, l’ISEE e altre informazioni che vi indicheranno lì stesso.

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